La perdita di memoria

Mai 5, 2017
  • Demenza?

  • Alzheimer?

  • Altre cause?

Che cos’è la demenza?

  • Disturbi della memoria
    Indebolimento di funzioni mentali come:

    • il linguaggio
    • la capacità di riconoscere degli oggetti
    • perdere la capacità dei gesti quotidiani.
  • Si conoscono più di cinquanta tipi di demenza:
    La malattia di Alzheimer ne è la forma più frequente (50%) ed è seguita dalla demenza vascolare (18%)
  • Insorge in tutte le classi sociali, non è legata né al sesso, né all’appartenenza etnica.
  • Il rischio di essere colpiti da una demenza aumenta con l’età.
  • Si stima la durata media della malattia di Alzheimer in 8-9 anni.

La malattia di Alzheimer

  • È caratterizzata dalla scomparsa massiccia e progressiva delle cellule nel cervello.
  • Si osserva pure la diminuzione di sostanze chimiche necessarie per lo scambio di informazioni tra le cellule cerebrali
  • Inizia con disturbi della memoria e del linguaggio
  • Un’alterazione della personalità
  • La comparsa di difficoltà nella pianificazione
  • Nell’organizzazione del quotidiano
  • Ca. 50%

La demenza vascolare

  • Deriva da cambiamenti arteriosclerotici dei vasi sanguigni del cervello
  • Micro-infarti ripetuti provocano la morte di alcune zone cerebrali minori (attacchi)
  • In caso d’irrigazione nettamente insufficiente vengono toccate zone più importanti (infarto cerebrale)
  • I sintomi principali sono l’apparizione improvvisa di disturbi cognitivi legati a problemi vascolari e l’intensificarsi degli sbalzi di umore.
  • L’evoluzione è molto incostante e il deterioramento è a stadi
  • 18%

Le altre forme di demenza

  • Demenza di Lewy-Körper (25-30%).
    Caratteristica rallentamento del movimento, tremore, allucinazioni visive, perdita di capacità cognitiva
  • Intra- extracraniale malattie di vasi sanguigni
  • Embolie cardiali
  • Coagulopatia
  • Angiopatia
  • Diabetes
  • Depressione
  • 22%

Le demenze reversibili

  • Dovute a disturbi fisici o psichici curabili.
  • Queste non derivano da un attacco definitivo a livello del cervello.
  • Dovute a disturbi di malattie come:
    • Depressione, scombussolamento ormonale, sottoalimentazione, disturbi del metabolismo, abuso di alcool o di medicamenti, infezioni, interventi chirurgici, intolleranza ai medicamenti, stress psichico
    • I disturbi di memoria e delle altre funzioni mentali scompaiono di solito dopo una cura dei fattori scatenanti.
  • Fanno ca. 10%

Esami e test permettono una diagnosi precoce

  • Test per valutare le funzioni intellettuali (MMS)
  • Per perfezionare la diagnosi si ricorre a specialisti (neurologo, neuropsicologo, psichiatra, radiologo)
  • Specialisti riuniti in centri chiamati “cliniche della memoria” (memory clinic)
    Regolare percorso per seguire l’evoluzione della malattia attraverso test specifici:

    • raccomandare o iniziare le terapie
    • le misure di aiuto appropriate
    • provvedimenti per il futuro
    • la persona colpita può prendere decisioni quando è ancora nel pieno possesso della sua capacità mentale.

Stadio iniziale

  • Vuoti di memoria (memorizzazione di nuove informazioni, dimenticare ciò che è appena stato detto). Se lo si fa notare, reagisce con tristezza, rabbia o diffidenza.
  • Difficoltà nel trovare le parole. Per rimediare alle sue mancanze, il malato colpito da demenza usa forme complicate per descrivere un oggetto di cui ha dimenticato il nome.  Dimentica di completare le frasi, rinuncia a esprimere i suoi pensieri e si ammutolisce.
  • Disorientamento nello spazio: specialmente in un luogo sconosciuto, ad esempio in vacanza, non riesce più a ritrovare la sua camera o è incapace di orientarsi sul piano di una città.
  • Disorientamento nel tempo: difficoltà nel ricordare la data e l’ora

In più:

  • Perdita di interesse, motivazione per intraprendere un’attività
  • Sofferenza di paure e/o di depressioni
  • Agitazioni, incapace di rimanere seduto a lungo, reagiscono con aggressività e sfiducia.

Come e cosa fare

  • Raccogliere informazioni sulla malattia, come accompagnare il malato, senza dimenticare le strategie per prendersi cura anche di se stessi
  • Mantenere un ordine nel quotidiano, mettere in atto dei rituali. Ordine e struttura sono fonti di sicurezza per il paziente e il curante
  • Stabilire delle disposizioni, sistemare questioni per il futuro come dare la procura, designare una persona di fiducia, redigere il suo testamento e le sue disposizioni
  • Rispettare la dignità, ogni persona si augura di rimanere indipendente e di decidere autonomamente il più a lungo possibile

Stadio medio

  • Vuoti di memoria: il malato dimentica nomi dei familiari, gli avvenimenti recenti se ha mangiato o se si è lavato
  • Parlare diventa difficile, sente ciò che gli si dice, ma non capisce il senso delle parole, fa fatica a esprimersi
  • Capacità pratiche,  il paziente non può  più eseguire gli atti quotidiani, come lavarsi, vestirsi o mangiare
  • Disorientamento nello spazio si manifesta anche nell’ambito familiare, non trova più il bagno
  • Disorientamento nel tempo, il malato dimentica anche l’anno, le stagioni in cui sta vivendo

Inoltre

  • Sono soggetti ad allucinazioni o a deliri, essi vedono persone che non ci sono o sentono voci e rumori inesistenti.
  • L’agitazione aumenta, il malato vagabonda senza scopo, lascia il domicilio e non trova più la strada del ritorno.
  • Per i familiari curanti la cura diventa molto difficile da sopportare.

Stadio avanzato

  • Vuoti di memoria riguardano anche la memoria a lungo termine. Il malato reagisce sempre meno a persone, storie, canzoni del suo passato
  • Mutismo, il linguaggio si riduce a qualche parola o sillabe fino a un mutismo totale
  • Perdita del contatto con il mondo, fa fatica a capire e ad interpretare gli avvenimenti anche i più semplici, il malato non riconosce nemmeno più le persone che gli sono più vicine
  • Nutrirsi diventa un problema come identificare il cibo, aprire la bocca, inghiottisce di traverso fino a provocare una polmonite.
  • Rischio di cadute, camminare diventa difficile e i malati passano le loro giornate in sedia a rotelle, fino a diventare infermi
  • Perdita di controllo della vescica e dell’intestino, il malato diventa completamente incontinente.
  • Allo stadio avanzato della malattia, diventa sempre più difficile e ben presto impossibile prendersi cura del paziente a domicilio. Così si pone la questione di un collocamento in un istituto.
  • Il malato deve adattarsi a una situazione nuova, a persone nuove.
  • La partecipazione dei familiari e la collaborazione con l’istituto possono essere molto preziose, cosi si può render il nuovo ambiente più familiare col dimostrare l’affetto al malato.

Comunque bisogna:

  • Mantenere un rituale stabilito per i compiti quotidiani.
  • Approfittare dei momenti migliori della giornata
  • Evitare l’isolamento
  • Mantenere la comunicazione con il malato, ci vuole pazienza e allenamento.

Da considerare:

  • Il malato ha il diritto al sostegno da parte della società.
    • Prendere contatto con i professionisti
    • Ricorrere ai gruppi di auto aiuto

Farsi informare su:

  • Seminari per i familiari
  • I Centri diurni e i soggiorni temporanei
  • Offerte di vacanze
  • Finanziamento della lungodegenza, prestazioni finanziarie quali l’AVS, l’AI, l’assegno per grandi invalidi e le prestazioni complementari
  • Associazione Alzheimer Svizzera

Farsi consigliare da uno specialista in questioni giuridiche e finanziarie.

 

PS

Wenn Sie mehr über das Leben zwischen diversen Gewohnheiten, Integration, Schicksalen und Krankheiten lesen möchten, lade ich Sie herzlich ein, das Buch von Frau Maria Apruzzese-Pittini, Hier und dort. Leben zwischen zwei Kulturen, erschienen im April 2017 durchzusehen.