L’osteoporosi e le sue consequenze

April 18, 2016

Non esistono sintomi tipici dell’osteoporosi in senso stretto. Caratteristica dell’osteoporosi è l’elevata predisposizione a fratture ossee. Particolarmente colpiti sono i corpi vertebrali, il collo del femore e le ossa dell’avambraccio (radio). I dolori cronici alla schiena, una riduzione della statura a causa del cedimento della colonna vertebrale, la comparsa di pieghe cutanee sulla schiena vengono constatati.

L’osteoporosi non è una malattia esclusivamente femminile, sebbene colpisca con particolare frequenza le donne in postmenopausa.

Colpisce le donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni si tratta di osteoporosi primaria di tipo I e viene anche detta osteoporosi postmenopausale. La causa di questa forma di osteoporosi risiede nella carenza di estrogeni dovuta ai mutamenti ormonali che si verificano durante la menopause. La carenza di estrogeni determina una compromissione dell’equilibrio nell’ambito del processo di rimodellamento osseo con prevalenza dell’azione di demolizione ossea rispetto a quella di ricostruzione. Si verificano qui soprattutto fratture a carico dei corpi vertebrali.

Osteoporosi primaria di tipo II, altrimenti detta osteoporosi senile. Colpisce donne e uomini di età superiore ai 70 anni. In questa forma, oltre alla struttura interna spugnosa è colpita in misura significativa anche la corticale ossea. Si verificano soprattutto fratture a carico delle ossa lunghe del  femore e dell’avambraccio. Il fatto che con l’età le osa diventino più fragili è un processo fisiologico. Si parla di osteoporosi solo nel caso in cui la massa ossea si assottiglia in misura patologica.

Osteoporosi secondaria, che colpisce donne e uomini di età diverse. In questo caso l’osteoporosi è la conseguenza di una patologia primaria, ad esempio disturbi del metabolismo. Le conseguenze sono analoghe a quelle riscontrate nell’osteoporosi primario. Questa forma di osteoporosi è rara (ca. 5%).

L’osteoporosi è classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una delle dieci malattie più importanti su scala globale.

In Svizzera, circa una donna su tre e un uomo su sette di età superiori ai 50 anni rischiano di essere colpiti da osteoporosi (= osteoatrofia, ossa porose).

Il materiale costitutivo delle ossa è il calcio, grazie a lui le ossa diventano dure e resistenti.

La vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio tratto dall’intestino tenue e partecipa al processo di introduzione dello stesso nelle ossa. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D per una persona san è pari a circa 400-1200 unità internazionale (Ul).

Di norma, la vitamina D viene prodotta (sintetizzata) dall’organismo stesso in presenza di sufficiente luce solare. Con l’avanzamento dell’età il fabbisogno di vitamina D aumenta a causa del rallentamento del processo di sintesi. Durante le stagioni con minore presenza di sole la sintese di vitamine D posso essere deficitaria.

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.” (Jim Rohn)

Conclusione:

  • Un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di calcio, è alla base della prevenzione dell’osteoporosi.
  • Olte all’esposizione al sole, le fonti maggiormente ricche di vitamina D sono gli oli di fegato di pesce (olio di fegato di merluzzo) e i pesci d’acqua salata, quali sardine, aringhe, salmoni, sgobri.
  • Uova, carne, latte e burro contengono anch’essi modeste quantità di vitamina D.
  • È importante ribadire che due elementi sono indispensabili per la struttura ossea: da un lato il calcio, la componente principale della sostanza ossea, dall’altro la vitamina D, senza la quale l’organismo non è in grado di assorbire una quantità di calcio sufficiente.
  • Il movimento ed esercizio fisico sono molto importanti.
  • Infatti, chi non si allena perde progressivamente massa muscolare e, di conseguenza, massa ossea, poiché entrambe costituiscono un sistema reciprocamente armonizzato.

“Il segreto per essere in buona salute è che il corpo sia in movimento e che lo spirito si riposi.” (proverbio Anonimo)